Salvatore De Maria già a metà ‘900 muoveva i primi passi nel mondo dell’oreficeria, realizzando monili leggeri e voluminosi con un limitato utilizzo di metallo prezioso.
Suo figlio Mario, affascinato dalle tecniche alchemiche e dal taglio dei diamanti, decide di portare avanti l’attività paterna, aprendo un centro orafo nel Borgo napoletano.
La passione abbracciata da Mario lo induce a dedicarsi anima e corpo alla creazione dei suoi monili. Anche Giovanni il secondogenito, cresce in piazza Orefici e si approccia al mestiere, apportando tecniche innovative, conosciute durante i suoi viaggi e grazie all’interesse per le nuove tecnologie.
Giovanni De Maria negli ’60, è uno dei primi orafi a Napoli ad utilizzare la tecnica a cera persa unita alla microfusione a centrifuga.
Dall’Archivio Storico di Napoli, si apprende che un Giovanni De Maria è nell’elenco degli orafi in attività nel 1888/1889 nella strada degli Orefici.
Si tratta di un avo cugino di Salvatore il capostipite.
Tra i soci fondatori della fondazione del Tarì, vi è anche Giovanni che trasmette ai figli la sua passione.
Attraverso quattro generazioni, il patrimonio intriso di esperienza
e tradizione approda nelle mani dei pronipoti: Alessandro, appassionato e forse unico erede reale della tradizione in quanto maestro orafo; Marco esperto di marketing e consulenza alle imprese del settore con un piede nel mestiere e l’altro nei mercati europei e d’oltre oceano.
La tradizione innovatrice originata dal bisnonno Salvatore continua…
Cellulare: 347 64 52 636
Telefono: 081 195 057 79
Email: info@demariagioielli.it
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Salvatore De Maria già a metà ‘900 muoveva i primi passi nel mondo dell’oreficeria, realizzando monili leggeri e voluminosi con un limitato utilizzo di metallo prezioso.
Suo figlio Mario, affascinato dalle tecniche alchemiche e dal taglio dei diamanti, decide di portare avanti l’attività paterna, aprendo un centro orafo nel Borgo napoletano.
La passione abbracciata da Mario lo induce a dedicarsi anima e corpo alla creazione dei suoi monili. Anche Giovanni il secondogenito, cresce in piazza Orefici e si approccia al mestiere, apportando tecniche innovative, conosciute durante i suoi viaggi e grazie all’interesse per le nuove tecnologie.
Giovanni De Maria negli ’60, è uno dei primi orafi a Napoli ad utilizzare la tecnica a cera persa unita alla microfusione a centrifuga.
Dall’Archivio Storico di Napoli, si apprende che un Giovanni De Maria è nell’elenco degli orafi in attività nel 1888/1889 nella strada degli Orefici.
Si tratta di un avo cugino di Salvatore il capostipite.
Tra i soci fondatori della fondazione del Tarì, vi è anche Giovanni che trasmette ai figli la sua passione.
Attraverso quattro generazioni, il patrimonio intriso di esperienza
e tradizione approda nelle mani dei pronipoti: Alessandro, appassionato e forse unico erede reale della tradizione in quanto maestro orafo; Marco esperto di marketing e consulenza alle imprese del settore con un piede nel mestiere e l’altro nei mercati europei e d’oltre oceano.
La tradizione innovatrice originata dal bisnonno Salvatore continua…
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